martedì 1 novembre 2011

sapone fatto in casa

fare il sapone in casa col metodo a freddo






Fare il sapone è facile e veloce. Occorre solo un po' di prudenza poichè bisogna maneggiare la soda caustica .
Munirsi di un termometro da alimenti, una mascherina o una sciarpa, un paio di occhialini ( quelli da mare vanno benissimo), un paio di guanti di gomma, un cucchiaio di legno, giornali vecchi o stracci, una pentola a bordo alto, un contenitore pirex, una ciotola, un frullatore ad immersione, una bilancia, stampi di plastica per dar forma al sapone
ingredienti:
1 kg di olio di oliva
300 g di acqua
128 g di soda caustica
a piacere :olio essenziale, 
fiori secchi o altro, macinati 





Innanzitutto preparate la zona di lavoro foderando il piano di lavoro con giornali o stracci ;
 pesate l'olio e ponetelo nella pentola, poi pesate l'acqua.
Indossate occhialini, mascherina e guanti e nel contenitore di pirex pesate la soda caustica poi ponete il contenitore nel lavello.
Ora versate lentamente l'acqua nel contenitore di pirex con la soda, mescolando bene col cucchiaio di legno per sciogliere la soda.
La soda sciogliendosi scalderà l'acqua a circa 70°. Coprire il pirex e metterlo a raffreddare. La temperatura dovrà scendere a 45°
Nel frattempo scaldate a fuoco debolissimo l'olio. Quando la soda diluita e l'olio raggiungono entrambi i 45°, versare la soda nell'olio, mescolando bene.
A questo punto usate il frullatore ad immersione. Quando vedrete che si forma la crema di sapone potrete aggiungere la profumazione che volete. Io ho usato essenza oleosa di lavanda e fiori secchi di lavanda macinati. Versare il sapone negli stampi e porre ad asciugare tenedoli dentro una coperta per 48 ore. Poi staccate il sapone dagli stampi e mettere a stagionare almeno 6 settimane







Nuovo tentativo con cannella e chiodi di garofano








Alla ricetta classica sopra riportata abbiamo:
sostituito l'acqua con thè nero indiano
al momento del nastro ho aggiunto 5ml di essenza di chiodo di garofano e un cucchiaino di cannella!!!


















Ultimo "gusto" prodotto: sapone all'olio di oliva, olio di ricino e olio di mandorle con la profumazione di essenza di arancio, citronella e rosmarino.

50g cera d'api
600g olio oliva
175 g olio mandorle
175g olio ricino





lunedì 10 ottobre 2011

frutti autunnali


foto del cavolo broccolo

















Zucche ornamentali e non 







ZUPPA NELLA ZUCCA
Usare la zucca come zuppiera:





Ricetta della zuppa:
1 cipolla
1 porro
2 carote
2 patate
2 zucchine
2 gambi di sedano
2 pomodori

Zucca
Verza
Fagioli
Piselli
1/2 bicchiere di orzo perlato
Parmigiano
Olio extravergine
Sale

Cuocere a fuoco basso per 2 ore, coperto


Lavanda: sacchetti profuma biancheria


Abbiamo ritagliato, ricamato e poi cucito a macchina dei sacchettini grigi di diverse misure. Dopo averli riempiti bene con della lavanda essiccata, li abbiamo chiusi con dei nastrini viola.




martedì 13 settembre 2011

tè in giardino






Plum cake integrale :
ricetta
200 gr farina integrale
150 gr zucchero scuro grezzo e miele
100 gr burro
3 uova
75 gr di uva di Corinto
1 cucchiaio di rhum
scorza grattugiata di limone non trattato
mezza bustina di lievito per dolci

procedimento: sbattere lo zucchero + miele + tuori d'uovo, aggiungere il burro liquefatto raffreddato, il rhum, la scorza di limone, la farina. Montare a neve le chiare d'uovo, asciugare bene l'uvetta fatta macerare in acqua tiepida, infarinarla, aggiungere all'impasto e infine amalgamare il lievito.
Mettere l'impasto in uno stampo imburrato e infarinato da plum cake.
Infornare a calore moderato per 40 min circa.



pomodori secchi


Pomodori secchi in vaso - coserve inDISPENSAbili

1 litro di acqua bollente
1 litro di aceto bianco
1 chilo di pomodori secchi (seccati al sole o al forno)
olio di girasole
aglio
basilico
origano


Versare il litro di aceto nell'acqua bollente e aggiungere i pomodori. Lasciarli a bagno due ore poi scolarli e disporli su un telo ad asciugare per 12 ore. Metterli nei vasi intervallando gli strati con fettine di aglio, foglioline di origano e basilico e coprire tutto con olio di girasole.


FILOSOFIA DEL QUOTIDIANO:
“Conserve in dispensa…bili

So che mi dirai:”Come sei sciupata, amore mio!”, carezzandomi i capelli come orecchie di un coker.
“Ma che occhiaie, tesoro,com’è che non dormi?”
Sì, dovrei dormire di più invece di farmi prendere dalla seduzione delle marmellate e degli antipasti da preparare per l’inverno.
Quando la dispensa sarà colma di vasetti di confetture colorate e bottiglie di salsa di pomodoro, quando il congelatore sarà pieno d’ogni sorta di slurperia dolce o salata, cucinata o no, mi potrò finalmente riposare, sì…e poi?
Dopo questa maledettissima smania di provvedere all’inverno, di accumulare, come gli animaletti del bosco, provviste per saziare e placare bocche e stomaci di familiari, amici e parenti, dopo tutto questo dispendio di energia, sarò poi tranquilla? Sarò contenta? Sarò capace di godermi in sana pigrizia, in dolce armonia, la neve, da questa cornice di vetro, sorseggiando una calda tazza di thè, spalmando una fetta di pane tostato e imburrato, di quella dolce marmellata di lamponi?
Sì, dovrò impormelo perché questo è il gusto della vita: fermarsi e poter ricordare, con un dolce pretesto, una bella giornata di sole estivo, passata con i tuoi cari; fermarsi e farlo in una fredda giornata di lavoro e di stress.
Così, questo cibo ci aiuterà a vivere meglio, nutrirà il presente soffocante , vuoto e freddo, con la memoria dei tempi della vacanza, dove caldo e sorriso si richiamano…
Allora, pensare al domani, in questa fatica di fine estate, è volersi bene e sapersi sostenere con i riti della memoria, anche d’inverno, davanti al camino acceso a sbucciare castagne,ridendo di sciocchezze e giocando con le parole.
E’ il “Ti ricordi” che struttura le tappe dell’esistenza e  predispone a vivere meglio il  presente.
Sarà bello ricordare queste notti brevi, questo preparare, tagliare verdure di tanti colori, profumi e sapori, sbucciare pesche profumate e invasare peperoni carnosi.
Sarà bello perché tutto ciò che è passato è nostalgico, perché eravamo più giovani, perché guardavamo al futuro…con un antipasto agrodolce.
Quando l’impegno è fisico e manuale il piacere si moltiplica: nel momento in cui si compie l’opera e si trasforma un piccolo dono della natura e lo si fa caro e prezioso ,nel momento dell’utilizzo del prodotto perché si ricorda, si rievoca, si gusta e si gode.
In quei barattoli è stata compiuta una mirabile opera di sopravvivenza spirituale: intrappolare l’estate calda e solare per una stagione fredda e opaca…invasare per dar spessore, significato e identità ad un futuro che oggi è presente e  rimanderà al passato. Ecco una ricetta: eternare la vita per aver creduto in quel futuro che diverrà presente. 
A. (1995)

sabato 27 agosto 2011

Filosofia dell’orto-giardino sinergico

Il mio orto e il mio sentire. 

Mi sono ripresa la mia com-passione, mi sono lasciata curare dall’orto giardino. Non so se ci si arriva per necessità o per il compimento di qualcosa che chiede solo d’essere esplicitato. Il mio orto-giardino ha un’anima. Come ogni cosa…, ma io ho imparato a vederla e sentirla. O forse sapevo che era là e che dovevo andarmela a prendere. Contro ogni aridità. 
I piccoli semi, le piantine i piccoli frutti che gonfiano sotto un fiore appassito hanno una tenerezza che mi pervade. Ai primi chiarori dell’alba esco a contemplare il mio orto-giardino: fiori e ortaggi , arbusti e insalate crescono rigogliose in un apparente disordine. Ho associato piante che si possono aiutare e naturalmente mi viene da pensare che è la diversità che fa crescere e che il sostegno reciproco rafforza l’identità di ogni piantina. Un piccolo Universo, un microcosmo che mi dà lezioni di Vita ogni giorno.IL modo comune di vivere, di lavorare, di cibarci , ci ha tolto la poesia. 
Uno zucchino che hai teneramente coltivato, seminato, trapiantato...che hai visto crescere, diventare una pianta con una sua vita autonoma, una sua saggezza; una pianta che fiorisce e fa frutti e man mano prende spazio nel terreno… uno zucchino raccolto da quella pianta madre non può essere assimilato non è paragonabile ad uno acquistato al mercato o in negozio. Non per il suo sapore, ovviamente.; per quanto sia importante averlo coltivato senza concimi chimici o diserbanti.




 No, non mi riferisco a questo, bensì alla sua “esistenza” in me. Mi riferisco quindi alla mia consapevolezza nei suoi confronti Esso esiste come soggetto in divenire e non come oggetto statico e inerte…E poi perché “esso” e non “egli” ? Non ha forse pari dignità di altri esseri viventi? No, non scherzo; quando mi appresto a mangiare i “nostri” ortaggi non introduco solo del cibo…ho in me la memoria della loro Vita, del loro nascere e crescere. Ora guardo alla Vita con occhi esperti che non si limitano più all’oggetto presente, ma riescono ad intravvedere il soggetto vivente e percepirne l’evoluzione dalla sua nascita. Così osservare la melanzana o un uomo assume un nuovo valore che invariabilmente assimilo a me in un’empatia che mi associa alla VitaIl modo comune di vivere ci ha tolto l’anima delle cose. Se siamo separati dalla Vita diveniamo oggetti inerti, senza vita, senza identità e divenire. Senza memoria.Ora so che abbiamo bisogno di nutrirci non solo di proteine, vitamine e sali minerali I miei zucchini hanno un’anima che mi restituisce la poesia e la gioia di cui ha sete il mio spirito. Lo scambio è reciproco: io spendo le mie energie e la Madre Terra mi restituisce com-passione : nutrimento di tutto il mio essere; mi educa ad affinare la sensibilità di essere “vivente”.Sento che è l’unico modo di stare al mondo. Lo so che molti non capiranno, ma credo che possano respirare la poesia del mio orto-giardino attraverso il blog e gli scatti di Giulia, perché l’emozione si passa come un virus buono. E quando sei felice vuoi solo una cosa: condividere la gioia.




FOTO --> dopo 10 giorni:




piede come metro di paragone

domenica 21 agosto 2011

rosa canina, come sfruttarne le proprietà


 La Rosa Canina


Cresce selvatica qui in campagna o in collina, comunissima negli incolti, ai margini delle strade e tra le siepi.

Arbusto perenne a fusti eretti e ramosi, aculeati e radice serpeggiante. E' diffuso in tutta Europa e può raggiungere i due-tre metri di altezza. I rami hanno le spine. Le foglie sono alterne, ellittiche o ovali, imparipennate, leggermente dentate. I fiori sono di color rosato o bianchi, con cinque petali e piccola unghia. I cinnorodi ( falsi frutti) contengono i frutti spigolosi e numerosi frammisti e pelurie. Fiorisce a maggio.Vengono raccolti i petali, i falsi frutti e le foglie. I falsi frutti e le foglie vengono essiccati all'ombra.  

I suoi falsi frutti, detti cinorrodonti, quando sono maturi
(agosto – settembre) sono di un bel rosso vivo e risultano essere le “sorgenti naturali” più concentrate in Vitamina C.

Si chiama canina, perché le sue bacche venivano usate un tempo per curare la rabbia.
La parte più utilizzata sono appunto i frutti (conserve, marmellate, tisane, decotti), ma anche le foglie e i fiori per la preparazione di infusi e tisane; con i petali dei fiori viene preparato il miele rosato.

Principi attivi e proprietà farmacologiche:
Vitamina C, Tannini, pectine, diversi zuccheri (sorbitolo), acidi organici, polifenoli, bioflavonoidi,antociani, carotenoidi, acido nicotinico e riboflavina, sono i principali costituenti.
La parte erboristicamente più interessante di questa pianta è costituita dai falsi frutti(cinorrodonti), la cui parte interna ha proverbiali proprietà pruriginose (da qui il nome comune “Grattacu”), mentre quella esterna presenta una concentrazione di Vitamina C fino a 50-100 volte superiore rispetto agli agrumi, ma che purtroppo si degrada molto rapidamente.
I bioflavonoidi presenti, eserciterebbero un’azione sinergica alla Vit. C, favorendone l’assorbimento da parte dell’organismo.
La medicina popolare attribuisce ai frutti di rosa canina varie proprietà: per il suo contenuto in vit. C è usata come preventivo e coadiuvante nelle malattie da raffreddamento, negli stati di debilitazione e per rinforzare il sistema immunitario. È di aiuto a chi fuma, in quanto la nicotina sottrae vitamina C all’organismo. Ma nessuno di questi usi è giustificato scientificamente a causa della rapida diminuzione del tenore in vit. C dopo la raccolta. Per contro niente si oppone al loro utilizzo per rafforzare il gusto di tisane.

Uso esterno: astringente, antinfiammatorio e protettore vasale grazie ai polifenoli contenuti. 

Uso interno: come bevanda invernale vitaminizzante e stimolante delle funzioni renali, raccomandata anche per infiammazioni di reni e vescica. Aiuta anche la gotta e i reumatismi, eliminando le accumulazioni di acido urico.
Grazie alla presenza di tannini, sostanze che hanno proprietà astringenti, è efficace nella cura delle diarree. Si prepara un decotto dal gusto gradevole con 4g di frutti essiccati in 100ml di acqua bollente; bere a tazzine.
Oppure si può anche preparare una tintura vinosa macerando per 10 giorni 3 g di frutti per 100ml di vino ; si beve a bicchierini.

Uso cosmetico: la rosa canina contiene Beta-carotene o Provitamina A (antiossidante e antiradicali liberi) vivamente raccomandata a chi vuole prevenire rughe, contro l’invecchiamento della pelle e gli eritemi solari.
Maschera di bellezza alla Rosa Canina: si frullano i “frutti “ freschi (tagliati, svuotati con cura)
Anteprima:
stiamo inventando un vino particolare di more e rosa canina che abbiamo chiamato "Rosamore". Al momento è in fermentazione... 




13 settembre 2011 : beviamo rosamore a cena