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giovedì 7 febbraio 2019

ELOGIO DELL’INUTILITA’



Non sopportiamo chi “perde tempo”, chi “gioca” e non ottimizza il suo tempo in efficienza, reddito, pragmatismo, funzionalità.
Non lo sopportiamo perché lo riteniamo diseducativo, immorale e inconcludente.
(Non sarà, forse, che ciò che ci infastidisce abbia a che fare con qualcosa che è in noi?)
Quando poi ti cadono addosso le vere tegole della vita, quando ti muore un affetto, quando ti colpisce una grave malattia , quando non sei più giovane, non sei più moglie,  mamma,  maestra, bella donna, il puzzle della vita viene scombuiato  e le tessere non coincidono più.
Tutta una serie di piccole certezze morali e non perdono il valore che avevamo attribuito loro.
Il tempo stesso non ti incalza più e capita allora di scoprire una dimensione al di fuori dei circuiti di questo mondo fatto di velocità, produttività, redditività.
Il mondo dalla buccia colorata, lucida, patinata, frenetica e vorticosa , mostra una crepa e tu sei lì dentro. E da quella crepa, dopo il primo sgomento,  intravvedi la luce
Scopri la lentezza dell’inutilità

In questa dimensione puoi sondare il tuo essere che non ha più la vecchia identità, ma è ancora lì, originale, vibrante di vita e di bellezza, libero da assilli e peculiarità che “coloravano” la quotidianità: non sei più l’autista dei figli, la dispensatrice dei pasti, la consolatrice, la consigliera, la femmina sexi , la casalinga tuttopulitoelucido, l’organizzatrice delle cene e delle vacanze con gli amici.
Scopri che quando fai qualcosa che non produce reddito, lo fai per il tuo piacere personale, per la tua piccola felicita: cucire, ricamare, scolpire, dipingere, scrivere,leggere, quasi sempre nasce da un impulso interiore, da un’idea , un’ispirazione.

Non contribuisci ad aumentare il PIL del Paese, ma dai spazio e voce a quel mondo interiore che è espressione del sé.
Se si trova un canale di espressione personale per creare qualcosa di nuovo e inedito, per dar voce ad un pensiero originale, forma ad un’idea, si compie un atto meraviglioso che è assimilabile all’atto creatore divino.
Un atto meravigliosamente inutile e libero  poiché non soggiace alle regole di mercato, non prende motivazione da una ricompensa in denaro. Nasce nobile , vola sopra gli umani interessi, spaziando liberamente, incurante del tempo e del dispendio energetico. Dando un senso profondo, filosofico e antropologico alla vita , offrendo  un significato al significante.
Chi non affonda mani, anima e mente in questa crepa all’apparenza priva di utilità, non sonda il sé , nel suo significato intrinseco, né nel suo stare al mondo.





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