Non buttate l'aglio quando è vecchio, ma mettetelo in un vaso chiuso con dell'acqua e lasciatelo macerare per una decina di giorni. Serve per tenere lontano gli parassiti. Infatti l'aglio ha proprietà irritante per la maggior parte degli insetti parassiti.
Macerato di ortica
Come nel macerato d'aglio, mettere le ortiche a macerare nell'acqua, con una proporzione di un etto di ortica in un litro di acqua. Si versa sul terreno o si diluisce e si spruzza sulle foglie per dare resistenza alle piante e tenere lontani gli insetti.
Decotto di menta - repellente per le formiche
Bollire un etto di menta in un litro di acqua per 20 minuti. Freddo e filtrato va spruzzato lungo i percorsi delle formiche e sulle superfici che si intende proteggere da questi insetti.
Birra acchiappa lumache
Porre intorno alle colture da proteggere dalle lumache molti piccoli e bassi contenitori riempiti di birra; le lumache saranno attirate dalla birra e ci andranno dentro.
E' possibile farsi il pane in casa come lo facevano una volta nel forno, ma i risultati non sono soddisfacenti. Le macchine del pane, ormai diffusissime, impastano gli ingredienti e cuociono il pane. Nell'impasto, insieme alla farina bianca è possibile aggiungere tutti gli ingredienti che si desiderano, farine di vari cereali (farro, segale, avena..) noci, nocciole, uvette.. La macchina è pensata per impastare il tutto, lasciare un po' a lievitare e poi cuocere, tutto da sola. Noi abbiamo sperimentato un buon compromesso tra l'uso della macchina del pane e il forno di casa; se volete ottimi e morbidissimi panini eccovi la nostra ricetta.
500 gr di farina
250 cl di acqua
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
8/10 gr di lievito di birra
Versare sale, zucchero e lievito nell'acqua e sciogliere bene; versarne un po' nella macchina del pane, quindi aggiungere la farina e infine il resto dell'acqua. Accendere la macchina e lasciare l'impasto per un'ora e mezza. Quindi spegnere la macchina (quindi prima che inizi la cottura), prelevare il cestello e formare con la pasta lievitata piccoli panini sulla teglia del forno di casa. Lasciare ancora lievitare i panini nel forno (tiepido, ma spento) per circa 40 min. Infine senza muovere la teglia e i panini, accendere il forno a 180°-200° circa per 25 min.
Noi facciamo l'impasto con farina di 7 cereali (300gr) e farina bianca 0 (200 gr).
ingredienti: 3 limoni, 200 ml aceto bianco, 200g sale fino, 400 ml acqua Frullare il sale, il succo di limone e le bucce dei limoni, togliendo la parte bianca attaccata alla buccia. In pentola mettere l'acqua, l'aceto e il frullato. Mettere sul fuoco, far bollire per 15 minuti, frullare ancora e poi il detersivo è pronto.
in un grande barattolo di vetro si versano due dita di yogurt bianco intero fresco e poi si versa del latte fresco fino a riempire il barattolo. Si mischia il tutto e si lascia il barattolo una giornata al sole. I batteri si moltiplicano e l'intero vasetto di latte diverrà yogurt! Non dimenticatevi di lasciarne due dita al fondo, per ripetere la procedura e produrvi altro yogurt!
in questo video sul riciclo e sull' autoproduzione, fatto da Giulia con gli Eyecow Smokers, in un punto, si parla anche di yogurt e si vede proprio il nostro :
per chi vive in appartamento in città, è possibile ridurre l'inquinamento in casa scegliendo intelligentemente le piante; alcune hanno proprietà disinquinanti:
Ficus, Photos, Edera, Palma, Dracaena (tronchetto della felicità) sono indicate contro la formaldeide (sostanza utilizzata nella produzione dell'edilizia e nella fabbricazione dei mobili);
Azalee, Palme, Ficus, Edera contro l'ammoniaca;
Per il fumo:: Edera, Azalea, Filodendro
Per umidificare l'aria: Dieffenbachia, Photos e Gerbera.
BATIK con candeggina
Trasformare vestiti vecchi o stinti
Vi sarà certamente capitato di avere magliette, abiti ancora in buono stato, ma stinti dall'usura o dal sole, oppure macchiati rovinosamente. Noi abbiamo provato la tecnica del batik; si annoda in vari punti l'indumento, lo si immerge per qualche istanti in una bacinella con una soluzione di acqua e candeggina e lo si lascia asciugare così annodato. Una volta asciutto si sciolgono i nodi e si avrà l'effetto maculato tipico del batik.
Lavanda per l'ambiente
Noi la teniamo in bagno o negli armadi in sacchiettini di stoffa
VINO DI MORE fatto in casa
Raccogliere circa tre chili di more. Rovesciare su di essi quattro litri e mezzo di acqua bollente; dopo 24 ore aggiungere 1,4 kg di zucchero, un cucchiaio di lievito, acido citrico/succo di limone (circa 50 g). Lasciare fermentare dopo di che spillare e imbottigliare.
mosto
GENEPI fatto in casa
Macerare nell'alcol 90° i rametti del genepi per quattro settimane. Filtrare poi sulla carta; preparare uno sciroppo di acqua bollente e zucchero, che si aggiunge una volta raffreddato al filtrato alcolico. Stagionarlo almeno otto mesi prima di servirlo.
MARMELLATA DI PRUGNE di Bruno
Bruno ci ha regalato le sue prugne. Ha un albero che è stracolmo! Prugne buonissime da mangiare, ma troppe. Così abbiamo pensato di fare la marmellata. Per due chili di frutta lavata e snocciolata ci vuole un chilo di zucchero. Una bustina di fruttapec oppure un sacchettino di garza colmo di semi di limoni (per addensare). Il succo di mezzo limone. Mettere sul fuoco, quando raggiunge la bollitura schiumare. Nel frattempo porre i vasetti di vetro nel forno caldo. Dopo 5 minuti circa togliere la marmellata dal fuoco, invasare la marmellata bollente nei vasetti bollenti e chiudere.
ed ecco la marmellata!
Colazione del sabato. 9.00 am
Muffins e spremuta di arancia vera :)
SAPONE DA BUCATO CON L'OLIO DELLA FRITTURA
INGREDIENTI:
1 kg di olio di frittura (olii vari)
300 gr acqua
200 gr di soda caustica
volendo un po' di olio essenziale a scelta per profumarlo
Regole di sicurezza: http://www.ilmiosapone.it/sicurezza.html
In un ambiente ben areato mettere l'acqua in un recipiente di vetro (con bordi alti e resistente al calore), versarci la soda facendo molta attenzione perché può provocare bruciature; aspettare che la temperatura scenda a circa 45°C, nel frattempo filtrare l'olio con un colino a maglia fitta e scaldarlo a 45°C. Una volta che l'olio e soda avranno la stessa temperatura uniteli e cominciate a frullare con un frullatore ad immersione finché non si saranno addensati. A questo punto unite l'olio essenziale, mescolate e mettete la pasta in dei contenitori di alluminio o delle formine di silicone. Coprite con carta oleata e avvolgete per 48 ore in una coperta. Passato questo tempo il sapone sarà solidificato e potrete sformarlo. NON UTLIZZARE QUESTO SAPONE PER LA PULIZIA PERSONALE, PERCHE' TROPPO AGGRESSIVO PER LA PELLE!!
Essere autosufficienti non vuol dire “tornare indietro ” verso un passato idealizzato in cui la gente sgobbava per procurarsi il cibo con mezzi primitivi. Significa piuttosto andare “ avanti ” verso una nuova e migliore forma di vita, una vita che è più divertente di quella che si vive in un ufficio super specializzato o in una fabbrica, una vita che riporta in vigore l’impegno e l’uso della iniziativa quotidiana, che ci restituisce la varietà, e che può fornire occasionalmente grandi successi e anche colossali insuccessi.
UN ANNO A IMPATTO QUASI ZERO http://www.terraemadre.com/2011/07/un-anno-a-impatto-quasi-zero/ L'esperienza della famiglia Beavan, raccolta anche in un libro e un DVD è durata dodici mesi in cui, gradualmente, hanno diminuito rifiuti e detersivi, non hanno preso gli ascensori (nonostante abitassero al 9° piano), hanno abolito il cibo confezionato, aria condizionata, hanno abolito l’uso della macchina, e hanno utilizzato pannolini di cotone per la figlia. Anche il cane ha dovuto adattarsi ai cambiamenti. Cosa hanno fatto ancora? Il bicarbonato al posto del dentifricio, la spesa solo al mercato rionale di Union Square per acquisti prodotti entro le 250 miglia, Colin in bici mentre la moglie raggiunge l’ufficio in monopattino, gli scarti del cibo finiscono dentro una cassetta di legno dove dei vermi li trasformano in compost che portano poi in appositi bidoni di un’associazione che lo utilizza come fertilizzante. Per non parlare di alcuni aspetti dell’iniziativa che appaiono un po’ eccentrici (come l’abolizione della carta igienica). Finito l’anno “no impact”, alcune di queste rinunce non sono rimaste in piedi, come quella della lavatrice, ma il senso dell’iniziativa è stato nel capire che vivere a impatto zero non è possibile, ridurre l’impatto è non solo possibile ma estremamente necessario.
“Se la mia vita genera sprechi, cosa significa? Uno spreco di risorse è indice di una vita sprecata?”
Colin Beaven
Lavorare un'estate in una fattoria in Europa con in cambio il vitto e l'alloggio: si può! WWOOF http://www.wwoof.org/
TETTI VERDI Nelle città, tetti sfruttati per far nascere del verde
Ho scoperto a Torino: Via Goito 14, San Salvario e così mi sono informata a riguardo
"Un sito web ricco di informazioni utili al consumatore per metterlo nella condizione di smaltire e riciclare correttamente i rifiuti elettronici. E' la nuova iniziativa di ReMedia, Consorzio nazionale per la gestione di tutte le categorie di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee) e di Pile e Accumulatori a fine vita.
Il portale Remediapervoi.it cerca di migliorare la conoscenza di base degli utenti sul mondo dei rifiuti tecnologici con spiegazioni semplici e puntuali avvalendosi di strumenti multimediali come video e guide scaricabili gratuitamente.
Cos'è un Raee? Cosa devo fare con il computer rotto? Dove butto l'asciugacapelli o la radiolina fuori uso? Fa bene all'ambiente riciclare il cellulare? Nuoce alla salute gettare in discarica batterie esaurite o vecchi ferri da stiro? Si viola la legge lasciando un elettrodomestico guasto in strada?
Domande elementari di fronte alle quali una risposta informativa dettagliata può fare la differenza per educare ed orientare i cittadini verso comportamenti più virtuosi e rispettosi dell'ambiente.
Secondo una ricerca condotta da ReMedia-Eurisko sono infatti ancora molti gli italiani non in grado di conferire la spazzatura elettrica ed elettronica all'isola ecologica o di comprendere il valore rappresentato da un rifiuto sia in termini economici che ambientali. Per non parlare dell'insufficiente circolazione di notizie sul servizio di ritiro a domicilio dei Raee ingombranti (frigoriferi, lavastoviglie ecc.) e sul sistema che obbliga al ritiro gratuito il negoziante in caso di nuovo acquisto di bene tecnologico equivalente.
Per colmare queste lacune l'utente si può collegare al neonato sito e visitare alcune sezioni apposite e dedicate. Grazie al Riciclometro è possibile misurare i vantaggi di una condotta improntata al riciclo calcolati in termini di energia risparmiata, emissioni di CO2 evitate, plastica, ferro o vetro recuperati. Consultando la Mini-Guida curata in collaborazione con Legambiente, una famiglia riceverà preziosi consigli su come trattare secondo criteri ecologici i più comuni oggetti tecnologici presenti in casa una volta terminato il loro ciclo di vita. Cliccando invece su Ricerca Eco-Piazzola sarà sufficiente inserire i dati della propria Regione, Provincia e Comune di residenza per individuare rapidamente la più vicina isola ecologica o centro di raccolta dei rifiuti Raee.
Ma a convertire i meno propensi ad accettare le necessità e le responsabilità connesse al riciclo dei prodotti tecnologici forse basteranno gli ironici mini spot realizzati nell'ambito della campagna “Noi ci crediamo e li ricicliamo” visionabili anche sul canale YouTube del consorzio.
Oltre a ciò un'attenzione particolare è riservata ai più giovani per i quali è previsto lo specifico spazio “ReMedia Scuola – lunga vita alla tecnologia”. Si tratta di un progetto che intende, a partire dal mese di settembre, coinvolgere gli studenti, con l'aiuto di insegnanti e genitori, in un completo e divertente percorso in classe e a casa per far nascere sin da subito tra le nuove generazioni, a dispetto delle cattive abitudini dei più anziani, spesso dure a morire, una migliore e più consona cultura del riciclo dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee).
Non manca, infine, la presenza sui principali social network come Facebook, Twitter e Linkedin, attivata per comunicare con un pubblico meglio introdotto nella realtà di Internet."
Centraline ispirate ad Archimede per sfruttare l'acqua di irrigazione. Piemonte da anni area-pilota in Europa
GIANFRANCO QUAGLIA
VERCELLIE’ la più grande «cassaforte di energia elettrica» d’Europa la risaia italiana. Peccato che l’80% dell’acqua utilizzata per irrigare finisca in mare e non sia sfruttata. Perché è proprio da qui, da questo triangolo d’oro della risicoltura europea (Vercelli-Novara-Pavia) che potrebbe arrivare una soluzione ai problemi energetici del nostro paese: una riserva da fonte rinnovabile a disposizione in grado di alimentare case, fabbriche, scuole. E in parte lo sfruttamento dell’«oro blu» nelle terre di «Riso amaro» è già una realtà.
Massimo Gargano, presidente Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni e miglioramenti fondiari) ne ha parlato a Roma al convegno internazionale su «Acqua: irrigazione, energie rinnovabili, ambiente. La sfida dei Consorzi di bonifica». «Dopo i referendum il tema è di grande attualità. - dice - Ebbene noi possiamo mettere a disposizione 180 mila chilometri di canali per la sfida del miniidroelettrico, così come i bacini di raccolta idrica per gli impianti fotovoltaici». E Giancarlo Gudici, docente universitario, ha indicato alcune previsioni realizzate da uno studio del Politecnico di Milano: una potenzialità di un milione di kilowatt, pari a 250 mila abitazioni illuminate o riscaldate. Di questa energia il 30 per cento può essere prodotta in zone di pianura, atraverso la realizzazione di salti d’acqua lungo i canali e piccole centrali idroelettriche.
Il Piemonte è la regione pilota in Europa, tanto che da anni, anticipando le previsioni, riesce a trattenere e utilizzare parte di questa enorme ricchezza naturale prima che arrivi all’Adriatico attraverso il Po. In che modo? Sono già stati realizzati 77 impianti elettrici lungo i canali di irrigazione e altri 31 sono in progetto. Le mini-centrali producono energia che poi i Consorzi di bonifica Est e Ovest Sesia rivendono a industrie e privati. Il ricavato serve a fare cassa e ridurre i costi d’irrigazione alla risaia. Bruno Bolognino, direttore generale dell’Associazione Irrigua Est Sesia: «Il riutilizzo di acqua in agricoltura e l’uso plurimo tra i diversi settori (agricolo, civile, industriale, idroelettrico), consente un notevole risparmio della risorsa e permette alla stessa di tornare ai fiumi dopo essere stata utilizzata almeno due volte e mezzo, favorendo il mantenimento del minimo deflusso vitale e buone condizioni ambientali dei corsi d’acqua». Uno degli impianti, nel Novarese, rappresenta un caso studiato dai tecnici di tutta Europa: utilizzando una clochea, sulla falsariga di quella ideata da Archimede, produce energia con un salto di solo un metro e mezzo.
Ma esiste ancora un ampio margine di manovra. Del grande volume idrico destinato alla sommersione delle risaie (4,8 miliardi di metri cubi) attraverso canali e fiumi, in realtà solo il 22 per cento è utilizzato a scopi agricoli. Tutto il rimanente potrebbe essere trattenuto e trasformato in energia rinnovabile. Per il progetto globale del mini-idroelettrico sono disponibili 598 milioni di euro, messi a disposizione nell’ambito del Piano Irriguo Nazionale.
(In prima pagina, sulla destra c'è l'indice di tutti gli argomenti affrontati, che va dalle Coltivazioni, all'Allevamento, alle Energie, all'Autocostruzione e Riparazione e altro... )
L'agricoltura sinergica si ricollega al filone della permacoltura (coltura permanente, eterna, equilibrata ed inesauribile) e alle recenti ricerche sull'impoverimento del suolo causato dall'abuso agricolo chimico da parte dell'uomo. L'agricoltura tradizionale impone l'uso massiccio di fertilizzanti, pesticidi che alla lunga hanno reso sterile la terra.
La permacoltura, l'agricoltura sinergica e bio-dinamica hanno sviluppato tecniche e ripreso tradizioni per conciliare i bisogni umani con quelli della natura attraverso la costruzione di un equilibrio tra ambiente naturale e quello antropizzato.
Dall'osservazione di ciò che avviene spontaneamente in natura, Masanobu Fukuoka (agronomo giapponese) ha estrapolato quattro principi da applicare nella cura della terra e che pongono l'agricoltura in armonia con la natura, senza utilizzare tecnologie né combustibili fossili e senza produrre inquinamento.
I quattro principi:
1. Nessuna lavorazione del suolo, poiché la terra si lavora da sola attraverso la penetrazione delle radici, l'attività dei microorganismi, lombrichi, insetti e piccoli animali.
2. Nessun concime chimico, né composto preparato poiché il suolo lasciato a se stesso conserva e aumenta la sua fertilità.
3. Nessun diserbo, poiché le erbe indesiderate non vanno eliminate, ma controllate
4. Nessuna dipendenza da prodotti chimici, poiché la natura, se lasciata fare, è in equilibrio perfetto.
SINERGIA E CONSOCIAZIONI
Nell'orto sinergico le piante si aiutano a vicenda, si proteggono e si sostengono, ma occorre fare attenzione a associare le piante secondo alcuni semplici accorgimenti.
Per avere la sinergia ottimale di solito si seminano insieme:
almeno una leguminosa (piselli, fagioli, lenticchie, ceci..), almeno una liliacea (aglio, cipolla porro, scalogno..) e almeno una verdura comune (coste, zucchine, cucurbitacee..).
Inoltre sarebbe opportuno coltivare nella stessa zona seminata anche fiori (calendula, tagete, piretro, nasturzio..).
Le leguminose: fissano l'azoto dell'aria nel suolo
Le liliacee: tengono lontani i batteri
Consociazioni:
- Sedano e pomodori tengono lontani dai cavoli la cavolaia;
- Carote e cipolle si difendono a vicenda dalle rispettive mosche;
- Le liliacee, con il loro contenuto si zolfo e sostanze antibiotiche, prevengono malattie fungine sulle insalate e sulle fragole;
- L'aneto stimola la germinazione dei semi di carota e cetrioli;
- I ravanelli accanto alle lattughe sono meno piccanti; accanto alla rucola e crescione sono più piccanti;
- Il cumino e la menta migliorano il gusto delle patate;
- I fiori e le erbe aromatiche tra gli ortaggi attirano insetti pronubi incrementando l'impollinazione e la fruttificazione;
- Evitare di consociare ortaggi appartenenti alla stessa famiglia; - Evitare di consociare ortaggi con apparati radicali alla stessa profondità: le radici devono infatti essere su livelli diversi, in modo da fruttare meglio il terreno.
"Ragazzi, si comincia a giocare, ben inteso con lo spirito di chi pensa "mi esercito bene" per ciò che sarà. Indipendentemente dal luogo geografico in cui siete, compratevi semi e cominciamo a fare l'orto. Io comincio col basilico e il prezzemolo in cassette con terra e torba e sabbia ,coperte con la pellicola, esposte a sud. I semi sono molto piccoli, vanno mescolati alla sabbia e seminati a spaglio. Bagnare bene e dolcemente la terra".
fare la spesa in giardino
insalata, cetriolo, piselli, pomodori, zucchina
Insalata
Basilico
Fragole
Basilico, salvia, pomodori, zucchine, rapanelli
16/07/2011 mattina: lavoro in giardino
Rapanelli
Melanzana
Carote
Finocchio
Rapanello
Porri
"La banca del seme"... o meglio dei semi: dove raccogliamo i semini delle nostre piante per la prossima semina